Linee guida di Google sui contenuti AI

Nel panorama odierno del marketing digitale, SEO copywriting e intelligenza artificiale si trovano sempre più spesso a lavorare insieme per ottimizzare i contenuti online.

L’uso di AI può semplificare molti aspetti della scrittura, ma l’efficacia di questa tecnologia dipende dalla capacità di integrarla con le tecniche tradizionali di SEO.

Non basta infatti affidarsi solo agli algoritmi: la vera sfida sta nel combinare creatività, strategia e conoscenza approfondita delle linee guida di Google. In questo contesto, il copywriter deve essere in grado di sfruttare al meglio l’intelligenza artificiale, utilizzandola come uno strumento per migliorare la qualità e la visibilità dei contenuti, senza mai sacrificare l’umanità e l’autenticità del messaggio.

Oggi parleremo delle linee guida AI per il copywriting di Google, nonostante si affermi che i rilevatori di intelligenza artificiale possano individuare saggi scritti da AI con una precisione del 98%, per certi versi vi dimostrerò si sbagliano di grosso.

Concluderemo con le migliori pratiche per scrivere un testo SEO oriented per Google nel 2025.

SEO copywriting e intelligenza artificiale

Qualche tempo fa, fece scandalo il notiziario di Fox 5 Baltimora che riferì che uno studente era stato accusato di plagio dopo che un insegnante aveva sottoposto il suo elaborato a un rilevatore per AI che lo ha contrassegnato come generato dall’intelligenza artificiale.

Questi cosiddetti “rilevatori di intelligenza artificiale” sono davvero affidabili?

Essi sostanzialmente analizzano la scrittura utilizzando algoritmi complessi. Esaminano la struttura della frase e la scelta delle parole per determinarne il significato.

Vi garantisco che spesso ho scritto dei testi di mio pugno e successivamente, sottoponendoli ai vari tool di rilevamento, mi hanno detto che non erano umani!

Sebbene, infatti, gli strumenti di controllo dell’intelligenza artificiale siano in grado di individuare con precisione le istanze standard dell’AI, ci sono casi in cui vengono ingannati, intenzionalmente o a causa di errori degli algoritmi.

Ma anche Google impiega gli stessi algoritmi? Non è dato sapere. Sappiamo che i contenuti generati automaticamente rientrano nelle linee guida sulla politica di Google in materia di spam e tendono a penalizzare il sito in cui vengono collocati.Questo però avviene solo in percentuale.

Impatto dei contenuti AI sulla SEO

Google ha anche stabilito linee guida esplicite sui contenuti AI (che poi ha ritrattato) che possono avere un impatto sulla SEO del nostro sito.

  • Linee guida di Google per i valutatori di qualità si basano sulle classiche le valutazioni E-A-T (Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness ovvero Competenza, autorevolezza, affidabilità).
  • I contenuti di alta qualità sono quindi prioritari rispetto al metodo di creazione, come riportato da Aggiornamento dei contenuti utili di Google.
  • Il motore di ricerca non penalizza specificamente i contenuti AI, ma si rivolge a contenuti scadenti e di bassa qualità, sono questi quelli considerati spam dal colosso e sono soggetti a penalizzazioni.
  • I contenuti molto ripetitivi (tipici dell’AI più basic) non riescono a soddisfare l’intento di ricerca dell’utente e focalizzarsi sul pubblico.

Ultimamente Google ha rimosso dalle sue linee guida una dichiarazione che richiedeva che i contenuti fossero “scritti da persone“, indicando l’accettazione di materiale generato dall’intelligenza artificiale ma non sappiamo nei mesi cosa accadrà.

Svolgendo il lavoro di SEO Copywriter e approcciandomi con numerose tipologie di clienti posso dirvi che il mestiere è oggi cambiato. Sì l’AI per lo sviluppo testi può essere uno spunto ma non il sostituto per i post blog da posizionare nei siti web. Approfondiamo.

AI nel copywriting: l’intelligenza artificiale per l’ispirazione dei contenuti

Sfruttare l’intelligenza artificiale per l’ispirazione dei contenuti è una strategia intelligente ed efficiente utilizzata da molti marketer digitali di successo. Aiuta a identificare gli argomenti di tendenza, gli interessi del pubblico e le parole chiave pertinenti che possono migliorare la qualità complessiva dei contenuti.

Ma, come avveniva anche ai tempi di Michelangelo Buonarroti, bisogna conoscere le regole dell’arte per aggirarle e rendere propria la materia.

Per cui chi non è avvezzo alla scrittura web non potrà trarre il beneficio dell’Ai per la SEO del proprio blog. Potrà rimpinzarlo sì di contenuti senza pagare il copywriter ma essi non garantiranno il posizionamento.

Strumenti di intelligenza artificiale come ChatGPT o Claude2 nonostante la loro abilità nell’automatizzare i processi, necessitano dell’uomo. Il coinvolgimento umano rimane fondamentale per garantire l’autenticità dei contenuti generati dall’IA.

Uso dell’intelligenza artificiale nella scrittura: come usare GPT?

  • Per delineare una solida scaletta per i vostri contenuti. L’AI indirizzerà il vostro processo di scrittura, guidandovi dal punto A al punto B con chiarezza e scopo solo se li avete chiari voi. Strutturando strategicamente i concetti principali, i sottoargomenti e i dettagli in un formato organizzato, diventerà più facile mantenere la concentrazione durante la stesura dei contenuti veri e propri. E lì bisognerà che sappiate scrivere.
  • Una strategia efficace prevede l’identificazione di parole chiave pertinenti e la loro incorporazione in ogni sezione, rispettando rigorosamente gli standard di qualità di Google per l’intento di ricerca. Utilizzo di Similari software di intelligenza artificiale come OpenAI o GPT-3 può aiutare a generare temi pertinenti attorno ai quali progettare una traccia d’impatto. Ma avrete bisogno sempre di software come Seozoom e Semrush e di un’ottima interpretazione di quanto vi riportano.

L’obiettivo, infatti, non sarà quello di avere contenuti ricchi di parole chiave, ma anche di assicurarsi che rispondano alle esigenze del pubblico senza compromettere la pertinenza delle domande degli utenti.

Come scrivere un testo Google SEO nel 2025?

Adesso che abbiamo visto quali sono le penalizzazioni celate di Google sull’AI passiamo alle best practice per ottenere dei testi di qualità a prescindere dall’intelligenza artificiale:

Per ottimizzare i contenuti per i motori di ricerca, è fondamentale seguire una serie di linee guida, ABC del web copywriting. Ecco i punti principali:

Originalità e chiarezza del contenuto:

  • Il contenuto deve risolvere problemi reali degli utenti e rispondere in modo completo alla domanda formulata dalla keyword.
  • La struttura consigliata è la formula PAS (Problem, Agitate, Solve), che aiuta a presentare chiaramente il problema e le relative soluzioni.

Ottimizzazione SEO nel testo:

            •          URL: deve contenere la keyword principale all’inizio, evitando stop words (articoli, preposizioni, congiunzioni) a meno che non facciano parte della keyword stessa.

            •          Titolo: deve includere la keyword all’inizio, possibilmente accompagnata da una preposizione o articolo.

            •          Meta description: deve contenere la keyword all’inizio e includere una Call to Action (CTA) chiara e diretta, al massimo 160 caratteri.

Struttura del contenuto SEO:

            •          I paragrafi devono essere suddivisi logicamente e di almeno 200 parole cadauno, con la keyword inserita in modo fluido e naturale.

            •          Utilizzare titoli H2 e H3 per suddividere l’articolo in sezioni e rispondere alle piccole domande degli utenti.

            •          Gli elenchi puntati o numerati devono essere utilizzati per facilitare la lettura e presentare informazioni in modo chiaro e conciso. Non esagerate!

Verifica dell’originalità:

            •          Il contenuto deve essere originale al 90% o più, senza plagio, utilizzate strumenti antiplagio di verifica presenti online e gratuiti.

Uso dei link in un testo ottimizzato SEO:

            •          Aggiungi link interni ed esterni, ma evitare di inserirli prima del primo H2. I link esterni devono essere in grassetto e inseriti nei paragrafi H3 o H4. Mai più di 4 link per testi di 1000 parole.

Grassetti e formattazione:

            •          I grassetti devono essere utilizzati per evidenziare concetti chiave, ma con moderazione. Non devono essere applicati su singole parole, ma su almeno tre parole significative.

Lunghezza del contenuto per posizionarsi nel 2025:

            •          Gli articoli devono avere una lunghezza adeguata a quello che narrano. Cioè, contenuti Pillar che raccontano macro argomenti come questo possono superare le 1200 parole, mentre gli articoli standard sono composti da 800- 1000 parole al max.

Vi consiglio di leggere anche l’ottima guida ai contenuti SEO di Google 2025 di Brainpull.

Google penalizza i contenuti AI?

Secondo quanto sperimentato negli ultimi anni dico Sì. Google si concentra sui contenuti che ritiene non autogenerati. Affermando di non penalizzare i contenuti generati dall’intelligenza artificiale penalizza i testi mal realizzati e ridondanti.

Avrete pertanto bisogno di un SEO Copywrtier o un web marketer per l’utilizzo delle giuste tattiche per perfezionare e ottimizzare l’AI Content. Potrete così poi anche raggiungere da soli gli obbiettivi della vostra strategia SEO, ma prima studiate!

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